Stelvio, adrenalina pura.
La pista Stelvio è senza dubbio la più famosa di Bormio: dal 1993, ogni 29 dicembre, è sede della discesa libera di fine anno di Coppa del Mondo maschile. E' stata, inoltre, due volte teatro dei Campionati del Mondo di sci Alpino, nel 1985 e nel 2005. La pista fu creata proprio in occasione dei primi campionati iridati a Bormio.
Con la Streif di Kitzbuehel e' considerata la pista piu' tecnica e spettacolare di coppa del Mondo. Sulla Stelvio hanno sempre trionfato stelle di prima grandezza come i francesi Luc Alphand e Stephan Eberharter, il norvegese Lasse Kjus, il Terminator austriaco Hermann Maier, i fuoriclasse a stelle e strisce Daron Rahlves e Bode Miller e la fantastica squadra austriaca con Andreas Schifferer, Hannes Trinkl, Fritz Stobl e Michael Walchhofer, vincitore di tre edizioni. Due i successi italiani sin ora registrati: Christof Innerhofer nel 2008 e Dominik Paris nel 2012. Sulla Stelvio ha trionfato anche il mitico Alberto Tomba che, aggiudicandosi il gigante delle finali di Coppa del Mondo di Bormio, ha ottenuto nel marzo del 1995 anche la sfera di cristallo assoluta e le due delle specialità dello slalom.
Con quasi 3.230 metri di sviluppo reali, 986 metri di dislivello e una pendenza massima del 60 percento, la Stelvio è notoriamente una pista che non concede errori e passi falsi a nessuno.
Descrizione del tracciato
La partenza. L'avvio è subito in picchiata, è importante acquistare immediatamente velocità sin dal cancelletto di partenza altrimenti si rischia subito di perdere centesimi preziosi. La partenza è a 2.255 metri, seguita da una curva a destra e da un lungo salto, il Salto degli ermellini, e da una curva verso sinistra che immette nel salto La Rocca, dove comincia il bosco di pini, cembri e abeti.
Curve e diagonali. Ingresso nel Canalino Sertorelli, una lunga diagonale di 300 metri, dove l'accelerazione è notevole. Segue una stradina di 2000 metri, la Fontana lunga, che vira verso sinistra; si prosegue tra curve e controcurve sul Piano dell'Orso fino alla diagonale più impegnativa di tutto il tracciato, la Carcentina, che si è rivelata decisiva in molte edizioni della Coppa del Mondo. Al termine della diagonale si raggiungono i prati del Ciuk (1638 m), un pianoro di circa 100 metri. Da qui si arriva sul muro di San Pietro con un lungo salto toccando i massimi livelli di velocità; qui si registra la maggior pendenza di tutto il tracciato, il 60 %.
Il muro finale. Un passaggio difficile e spettacolare, che dopo il successivo piano, la Piana di San Pietro, porta ai curvoni finali. Il muro conclusivo inizia con una grande pendenza che non si addolcisce per almeno 200 metri. Qui si viaggia a più di 100 all'ora sino all'ultimo spettacolare salto.